Apartheid Exposed: Honouring South African Photographer Sam Nzima

Molti di noi non erano a conoscenza dello stato preoccupante di cose che si verificano in Sud Africa sotto il dominio apartheid finché non ci siamo trasferiti dalla foto preoccupante e straziante di morire Hector Pieterson, un colpo di 13 anni da parte della polizia durante il giugno 16, 1976 rivolta di Soweto. Un potente immagine di Ettore muore tra le braccia di Mbuyisa Nkita Makhubu, il 18 anni, studente che lo ha portato via dalla scena, mentre sua sorella il cuore spezzato, Antoinette Sithole correva e gridò dolorosamente accanto a loro. Pieterson è stato il primo a morire da spari della polizia dopo che gli studenti di Soweto che protestavano un ordine che gli studenti neri essere insegnati in Afrikaans, la lingua dei dominatori bianchi di minoranza, sono stati ordinati per disperdere.

Quella foto potente ed emotivamente provocante è stata scattata dal fotografo sudafricano Sam Nzima che è stato onorato alle celebrazioni Freedom Day in Sud Africa aprile 27^th, 2011 dal presidente Jacob Zuma.

Nel descrivere la fotografia, Nzima acutamente ha dichiarato che la foto “racconta la storia di quello che è successo. Non hai nemmeno bisogno di un titolo per vedere quello che è successo qualcosa di terribile.”Le immagini della fotografia di Nzima era così potente che ha contribuito a mobilitare il sostegno internazionale per rovesciare il regime di Apartheid. E 'coltivato anche uno stato di paura per Nzima, che ha dovuto lasciare Johannesburg e cercare rifugio in una piccola città orientale in Sud Africa dopo la sua pubblicazione.

Nzima sta ricevendo l'ordine della ikhamanga, che riconosce sudafricani che eccellono nelle arti, cultura, letteratura, music, del giornalismo e dello sport.

Mentre molti degli effetti dell'apartheid continua a perseguitare il Sudafrica, sono venuti lungo cammino per superare quello che molti pensavano fosse un sistema immodificabile. Gli individui come Nzima sono ben meritata del riconoscimento e ora conferito su di loro per aver contribuito a demolire e superare un sistema grossolanamente ingiusto e disumano.